mercoledì 11 dicembre 2013

Inapparenza

Come vedi le cose non bastano mai
sento voci in segreto, sentile.
Il peso del non bastare
che mi schiaccia e mi corrode
come i ghiacciai con le rocce,
e avrò sfoghi d'illusione comunicativa
anche io, piccolo
di una natura piccola,
ho la voglia di costruire confidenze
non nell'assurdità umana
dove ti ricongiungi per noia
ma nell'immaginazione encefalica
che racchiudo esclusivo.

lunedì 9 dicembre 2013

Avrei voluto parlarti di più
avrei voluto.
Sarebbe da spararmi
il caso dovrebbe portarmi ad essere pestato
selvaggiamente distrutto nella mia forma
decapitato, deturpato, torturato
ma non mi porta a niente
consapevole che non so,
e non avrò occasioni
getto tutto
e quanto a sentirsi soli
e quanto mi sento solo
ho paura di essere cresciuto
voglio girare tutta la notte
vedere il giorno che arriva
sbattendoci in faccia la gloria
raggiungere orgasmi ortopedici
togliendomi le scarpe
ospitato in un ricovero d'amici
dove sorriderci su
dove ho provato per così poco
l'unione nel disagio
dell'essere inadatti
semplicemente inadatti
lo dico proprio a te
ma mi confondo
e io ho paura di essere cresciuto
e troviamo tutti scuse per farci portare via
senza saperlo troviamo scuse
senza dirle
e almeno in questo siamo umani
non ci nascondiamo
scompariamo.

domenica 15 settembre 2013

Continuare a creare immagini diverse,
speculare su obiettivi di finzione.

Eccezionale non solo lei
in questo fare a pezzi
le giostre orfane di bambini
uccisi dalle nostre caramelle
che rendono eroi
gli errori cresciuti.

Petali di sconforto
nel fiore dei nostri inverni
quando gli stomaci
urlanti ci ingoiano
e tra i loro succhi gastrici
avvizziscono le mie dita
e il mio corpo crepita.

Raggiungere conforti che
fantastici nutriranno il morbo.
Amor proprio, amore altrui
inutilità racchiusa
a manifestre le necessità.

12 Settembre (impressioni negative)

Regredendo verso uno stato
d'imbarazzo e follia
mi limito a pensieri, mi limito
a bloccare le voglie del sangue
e del fare a pezzi inibizioni
scompaio ora mentre mi avvicino,
equatore del mi essere stabile,
del mio vivermi addosso
e dello smaltire malattie.

giovedì 29 agosto 2013

Ho smesso di vedere sopra le teste
incompletezza meschina che trascino
mentre mi scavo dentro
come un parassita del legno nel
marcescente rimasuglio d'irrealtà
con cui ho ingabbiato tutto il resto
credendomi così libero
quando invece ho vincolato
e così non più libero ad azione
mi rifletto sui pensieri, non oltrepasso
i miei pozzi neri.
Come può interessarmi ciò che pensano?
Solo io so d'averlo fatto.

sabato 20 aprile 2013

Macchinari Perfetti

Nessun fascino da divisa
voglio persone sane nel sanitario
e questa pera me la facesse
un'infermiera,  una suora infermiera,
anzi un infermo dottore,
o se è la prima
che venga il primario
coi suoi zoccoli lucenti
ognuno con le sue verità
irrinunciabili sui nostri sforzi
irrinunciabile allo sforzo stesso
con tecnologie d'avanguardia andate a male.
S'é tutto un'illusione
ben venga tutta questa
solitaria maestria
nel non ascoltare consigli,
sai baby, non ci hanno fatto
di elementi inpronunciabili.
Non hanno permesso andata e
ritorno: la compagnia ha fallito
appena dopo esser partiti e
sarà bene se un aeroporto
ci darà asilo, se uno stato
faccia lo stesso
di coscienza e dei nostri
surrogati di quella che
è quiete.
Alcune forme non hanno realtà,
perchè le lasciamo arpionate?
Siamo dei piccoli dei
se vogliamo vederla così.
È rivoltante tutto questo
ci rende solo più inutili
e di questo resta che
siamo solo piccoli
con le nostre illusioni
ancora più inutili di noi
che occupiamo spazi
inconsapevoli, inermi.
Nerone è Dio.

lunedì 18 febbraio 2013

Faro Del Giorno

Ho sonno ma non voglio dormire,
me ne sto seduto sul letto e non mi lascio andare,
non mi do alla pace. Combatto i bisogni del fisico e
bevo solo un pò d'aria umida.
Canzoni dei Wang Wen inedite alle mie orecchie.
Mi viene da piangere, disperandomi
sai è tutto così effimero, oggi me ne accorgo più del solito
sorgiamo dalla calma piatta, come vulcani
tra fragori irrisori che danno illusioni di poteri umani ma smisurati
e sai poi di questi mondi migliori e io sto qua a scrivere
tu sai di mondi migliori
nel sapere, nel sapore,
come vorrei il tuo dolce miele.
Io sono così vacuo, spendo il mio tempo in colloqui che
non portano altro che nient'altro
ci sarà qualcuno da loro conosciuto che riuscirà.
Speranze, com'è rivoltante dover sperare
quando per qualcuno invece qualcosa ci è dovuto.
Non abbiamo forze per essere aguzzini se non di noi stessi
e corpi stesi ad essiccare dopo essere marciti
e il sole sorge dall'arcobaleno dell'alba
le mie gambe sono termometri del mondo esterno
inizio del 19 febbraio
mi sento come a novembre quando cadono le foglie
in un perenne lutto
incosolabile vedo ho visto scivolare via, all'altrove
segnandomi l'anima.
Mi resta che stringere me stesso
in questa fredda alba.
Quando ho sollevato l'inferno
avessi avuto lacrime
e occhi contro
a dimostare chi fosse l'eroe.
Josh non riesce più a piangere,
i giri di chiacchere provano a corromperci.
Non temere caro
a caro prezzo pagheranno,
mentre ora noi siamo
società falimmentari,
cos'altro vorranno?
Non posso vivere di suono e vento,
vento nei capelli
nei tuoi di profumo,
avvolto nell'utopia
che appena violentata questa realtà
d'essere utopia smetterà