sabato 9 giugno 2012

questa notte #4

non so quante volte ho provato a chiamarti
scusami non volevo certo disturbarti,
qua la notte è tesa, come da te,
così tesa che non serve un coltello affilato per tagliarla
così tesa che risuona al vento
vibra triste e monotona
come ogni cosa morente su questo mondo
consumo gli mp3
riesco a fare anche questo stanotte,
mi getto fra le mie braccia che ora non hanno direzione
non possono avere direzione ora, non servirebbe,
l'appiglio non sembra dei migliori
allora resteremo impigliati,
tutto questo è quello che non abbiamo mai voluto
ce l'hanno gettato contro,
siamo impotenti,
non possiamo niente
se non gettarci contro l'uno all'altra e
mischiarci, confonderli fino all'ultimo
anche se non servirà e non servirà
avremo allora i gesti insensati dalla nostra,
il prevalere dell'azione
e insieme a noi
l'immensità dell'amore.

questa notte #3

Mi ha svegliato,
mi ha spinto fuori dal letto,
ero già agitato nel sonno
il mio respiro lento
le mie mani che cercavano
te al mio fianco
ma è stata la notte
coi suoi oscuri pensieri
è stata la notte
a schiacciarmi,
mi ha sospinto fra tristi pensieri
e lì mi ha lasciato
al mio soliloquio confuso
con cui cercavo
d'allontanarmi da lei,
d'avvicinarmi a te
e perderò tutto il mio poco fiato
spargerò parole ovunque
le farò arrivare da te
con questa pioggia di maggio
e domani col sole
volando assieme al polline
mentre tristi passeranno le ore
sapendomi lontano
dalla gioia di un tuo sorriso.
Grigio io e le nubi,
il sole non splenderà più
dentro il mio abisso
finchè non ci sarai tu.

questa notte #2

come l'ho fatta buia questa notte
non c'era nulla da grattare via
ho solo chiuso gli occhi
e l'ho fatta ancor più buia questa notte
senza alcuna voglia di giocare
ha capito e mi ha assecondato
si è scurità in volto
ha smesso di respirare a lungo
così da non farsi sentire
facendomi sembrare solo per un pò,
ma io ho il mio inverno dentro
e nessuna grande via di fuga
che mi indichi chissà,
piani B e di riserva non ci sono
sono troppo chiuso intorno a me
e se mi apro vedo solo
questa buia notte
che mi farà pessima compagnia
e così mi accompagnerà
verso le luci
del prossimo triste giorno,
illuminato ma spento
per queste realtà impazzite,
mi farò scivolare tutto addosso
e tenendo ancora chiusi gli occhi
giungerò a te

questa notte

genero il mio dolore,
si susseguono attimi vuoti.
rotolo tra fotografie strappate
consumate da questa pioggia,
che mi porterà via
dove non esistiamo
dove desideri giacciono
assieme ai spassionati versi
senza lamenti
perdendo le forme consolidate
e di piccoli passi allora non ci sarà ragione
il quotidiano rassegnarci non gemerà
non ci sarà più la voglia o il rancore
a rincorrere le nostre giornate,
nemmeno pensieri di arcobaleni passati
mi consegneranno al sorriso.
ora qui morire
senza voglia di rinascere
ma è impossibile
il me stesso più intimo ride di me
e lo farà per tutta la notte a venire.
Ho tante parole da dirti, tante belle parole ancora da inventare che si possano almeno avvicinare a te, alla tua bellezza, alla luce che tieni chiusa dentro e alle conclusioni amare per addolcirle. Mi sposto nel cielo blocco di ghisa, mi sposto ma mi viene dietro anche tutto il resto, note mai allegre del resto, del resto e ascolto Barzin, capisco quello che dice. In ogni istante non c'è nulla di più importante di te, provo ad andare per esclusione, la macabra danza di morte che ci costringono ogni giorno a fare, ormai a memoria nemmeno ci dovrebbe straziare più ma è difficile, dopo che ci sono passati sopra con la pressa tentando d'appiattirci, noi ci siamo fatti a pezzi invece, ci siamo smembrati, abbiamo distribuito le nostre parti migliori a cani rabbiosi immeritevoli che continuano a nutrirsene nonostante la distanza e il tempo passato. Ora però completo nella mia mente epiche imprese che attendono d'essere intraprese, fra tormente e uragani e il cielo blocco di ghisa potrebbe forse essere accogliente almeno per portare impresse le mie impressioni di oggi, almeno di oggi e non sono grigio come lui, non sono verde prato tagliato né frutta da insetto mangiato, non ho colore come appartenenza, ho te nella mia testa in trasparenza. Inizio a trasparire, la pelle tra le dita è tesa e comincia a non vedersi più, le mie cartilagini si sgonfiano per far spazio alla materia che non riflette ma che imita la luce, l'aria e tralascia i contorni, riesco a mantenermi silenzioso, fermo tutto l'insieme dei miei organi ed inziano anche loro a divenire vacuità, le connessioni elettriche del mio cervello friggono un'ultima volta. Oggi camminerò tanto e parlerò di meno, annullerò la distanza tra me e te senza bisogno di treni o di corriere pubbliche, ti penserò così tanto che ti gratterai il naso spesso spero, ti penserò così forte da strapparti un sospiro che sia per me e basta, ti penserò così forte per finalmente davvero non essere null'altro che mente amante, ti penserò, ti penso già. In ogni istante non c'è nulla di più importante di te.