giovedì 27 dicembre 2012

Da est salirà il buio.
Le mie membra non si agiteranno,
non per gioia né per vittoria.
Qualcuno da lontano gioisce
monotono, ripetitivo,
ostacolato dalla sua routine.
Esso gioisce
mentre mi strappano le carni
mentre i miei occhi
come da chiodi arrugginiti
accecati cercano colori invano,
e non trovandoli piangono
finchè il vento e la sua freschezza
non verrà a lambirli
non per dargli nuova vita
ma per una direzione
dove voltarsi
dove, errando, dirigersi
e infine accorgersi
che quel vento è
della tua bocca il soffio.

Delirio Notturno Confuso

Non riesco, non riesco, non
so che viaggio nella mia testa
sto tenendo dicembre alla finestra.
È qui, così
splendide immaggini dove smetto
smetto di vomitare disperazione
e conseguire un poi d'azione.
Mi lascio fuori come dicembre
intanto per conservarmi
che non riesco spesso a capire
delle cose lo stato
e mi immergo in apparenza
densa, penetrante,
non oppone resistenza
quando mi allontano
la melma dello schifo esistenziale
mi circonda mi blocca quasi,
quando mi allontano dal pensiero.
Luce nel pensiero.

lunedì 5 novembre 2012

Danzeremo Nel Deserto Della Luna

Per un po' sentirò lo stesso rumore,
il fruscio del telefono
quando la tua voce smette di parlare.
Danzeremo nel deserto della Luna
cancellando i precedenti atti
così saremo i primi
costruendo tutto inequivocabile
ostruendo fiumi e nuvole di pioggia
e daremo nuovi deserti agli altri
rendendo le loro notti ghiacciate,
come le nostre
e non avremo dove aggrapparci
ci sarà solo polvere tra le nostre dita
e danzeremo nel deserto della Luna
e avrò il vento
che scorrerà attorno
nascendo dalle mie mani
anche ora, steso morto
illuminato dal tuo buio.

sabato 9 giugno 2012

questa notte #4

non so quante volte ho provato a chiamarti
scusami non volevo certo disturbarti,
qua la notte è tesa, come da te,
così tesa che non serve un coltello affilato per tagliarla
così tesa che risuona al vento
vibra triste e monotona
come ogni cosa morente su questo mondo
consumo gli mp3
riesco a fare anche questo stanotte,
mi getto fra le mie braccia che ora non hanno direzione
non possono avere direzione ora, non servirebbe,
l'appiglio non sembra dei migliori
allora resteremo impigliati,
tutto questo è quello che non abbiamo mai voluto
ce l'hanno gettato contro,
siamo impotenti,
non possiamo niente
se non gettarci contro l'uno all'altra e
mischiarci, confonderli fino all'ultimo
anche se non servirà e non servirà
avremo allora i gesti insensati dalla nostra,
il prevalere dell'azione
e insieme a noi
l'immensità dell'amore.

questa notte #3

Mi ha svegliato,
mi ha spinto fuori dal letto,
ero già agitato nel sonno
il mio respiro lento
le mie mani che cercavano
te al mio fianco
ma è stata la notte
coi suoi oscuri pensieri
è stata la notte
a schiacciarmi,
mi ha sospinto fra tristi pensieri
e lì mi ha lasciato
al mio soliloquio confuso
con cui cercavo
d'allontanarmi da lei,
d'avvicinarmi a te
e perderò tutto il mio poco fiato
spargerò parole ovunque
le farò arrivare da te
con questa pioggia di maggio
e domani col sole
volando assieme al polline
mentre tristi passeranno le ore
sapendomi lontano
dalla gioia di un tuo sorriso.
Grigio io e le nubi,
il sole non splenderà più
dentro il mio abisso
finchè non ci sarai tu.

questa notte #2

come l'ho fatta buia questa notte
non c'era nulla da grattare via
ho solo chiuso gli occhi
e l'ho fatta ancor più buia questa notte
senza alcuna voglia di giocare
ha capito e mi ha assecondato
si è scurità in volto
ha smesso di respirare a lungo
così da non farsi sentire
facendomi sembrare solo per un pò,
ma io ho il mio inverno dentro
e nessuna grande via di fuga
che mi indichi chissà,
piani B e di riserva non ci sono
sono troppo chiuso intorno a me
e se mi apro vedo solo
questa buia notte
che mi farà pessima compagnia
e così mi accompagnerà
verso le luci
del prossimo triste giorno,
illuminato ma spento
per queste realtà impazzite,
mi farò scivolare tutto addosso
e tenendo ancora chiusi gli occhi
giungerò a te

questa notte

genero il mio dolore,
si susseguono attimi vuoti.
rotolo tra fotografie strappate
consumate da questa pioggia,
che mi porterà via
dove non esistiamo
dove desideri giacciono
assieme ai spassionati versi
senza lamenti
perdendo le forme consolidate
e di piccoli passi allora non ci sarà ragione
il quotidiano rassegnarci non gemerà
non ci sarà più la voglia o il rancore
a rincorrere le nostre giornate,
nemmeno pensieri di arcobaleni passati
mi consegneranno al sorriso.
ora qui morire
senza voglia di rinascere
ma è impossibile
il me stesso più intimo ride di me
e lo farà per tutta la notte a venire.
Ho tante parole da dirti, tante belle parole ancora da inventare che si possano almeno avvicinare a te, alla tua bellezza, alla luce che tieni chiusa dentro e alle conclusioni amare per addolcirle. Mi sposto nel cielo blocco di ghisa, mi sposto ma mi viene dietro anche tutto il resto, note mai allegre del resto, del resto e ascolto Barzin, capisco quello che dice. In ogni istante non c'è nulla di più importante di te, provo ad andare per esclusione, la macabra danza di morte che ci costringono ogni giorno a fare, ormai a memoria nemmeno ci dovrebbe straziare più ma è difficile, dopo che ci sono passati sopra con la pressa tentando d'appiattirci, noi ci siamo fatti a pezzi invece, ci siamo smembrati, abbiamo distribuito le nostre parti migliori a cani rabbiosi immeritevoli che continuano a nutrirsene nonostante la distanza e il tempo passato. Ora però completo nella mia mente epiche imprese che attendono d'essere intraprese, fra tormente e uragani e il cielo blocco di ghisa potrebbe forse essere accogliente almeno per portare impresse le mie impressioni di oggi, almeno di oggi e non sono grigio come lui, non sono verde prato tagliato né frutta da insetto mangiato, non ho colore come appartenenza, ho te nella mia testa in trasparenza. Inizio a trasparire, la pelle tra le dita è tesa e comincia a non vedersi più, le mie cartilagini si sgonfiano per far spazio alla materia che non riflette ma che imita la luce, l'aria e tralascia i contorni, riesco a mantenermi silenzioso, fermo tutto l'insieme dei miei organi ed inziano anche loro a divenire vacuità, le connessioni elettriche del mio cervello friggono un'ultima volta. Oggi camminerò tanto e parlerò di meno, annullerò la distanza tra me e te senza bisogno di treni o di corriere pubbliche, ti penserò così tanto che ti gratterai il naso spesso spero, ti penserò così forte da strapparti un sospiro che sia per me e basta, ti penserò così forte per finalmente davvero non essere null'altro che mente amante, ti penserò, ti penso già. In ogni istante non c'è nulla di più importante di te.

venerdì 10 febbraio 2012

Senza Troppe Idee

con imbarazzo
mi slogherò ogni giuntura e sarò più bello
avrò altre forme
ingozzerò i miei giorni con astrattezza sfinita
ripetuta su se stessa, avvolta di se
schiarirò la mia pelle fino alla trasparenza
non avrò lacrime, non serviranno
fluirò negli angoli remoti dove non potrò raggiungermi
nella opposta direzione
trova l'infinito sorriso
altrove dove avrò forze
quanto posso amare ancora queste fatiscenze
e trascino pensieri morti
di cui resta fascino risoluto
chiaramente disilluso
e trasporterò dentro tutto questo i miei corpi
fino alla cenere che ricongiungerà tutto
il principio delle disfatte
Hanno usato tutto il colore,
tutti i tubetti, senza risparmi.
le campane tibetane
accompagnate dai miei vortici,
daltronde erano altre onde
quelle che mi hanno detto:
"spero di non trovarti qui"
e già c'ero
e già non mi si vedeva
non mi vedevo neanch'io,
finchè ti ho consacrato
anche non avendo sante immagini
finchè divenni materia
con le mie temperature e capogiri,
ostruendo per quel che si poteva
la convenzione convinta
che novità fingeva
rischiarando la nuova confusione
che fa emergere
che mi fa emergere
assieme alle parole che non ti dirò
che dagli occhi farò uscire
come raggi solari
a pervaderti
e tu, tu
non avrai più le mani fredde

giovedì 9 febbraio 2012

Guardami..
....
GUARDAMIIII!!!!
centrati
concentrati
mi emargino
responsabilità
morte apparente
vergogne sognate
realtà improvvisate
vissute giornate
rivissute risate
arrivi departures
ancora morte
occhi di vetro
scheggiano pensieri
involutivi volontari
arterie scoppianti
cinismi deliranti
la tua, la mia morte
quando poi avvolgo
sfilacciando brividi
che rinsaniscono
al nuovo contrasto
esistenziale
esistenzialismo insiste
sempre morte
vergogne mie
non dovute a chi?
cosa?
fottendomi tra spezie
profumando spazi
solo morte di morti
catene ghiaccio neve
ghiaccioli alle mandorle

giovedì 26 gennaio 2012

Per essere luce
dovrei essere una stella
ma posso solo definire i miei contorni
non lasciandola passare
e posso credere che sia più forte
di qualunque stella
la mia ombra
ma in fondo sono racchiuso in lei
la luce ora è prigione
e non mi resta che
chiudermi nel mio intreccio
a sovrapporre ombra su ombra
generando personali abissi
dove nascondere la vista
accecata dalla sicurezza
intangibile
nasconde senza bloccare la miseria
che ci inonderà
e avremo voglia di rimangiare
quello che
ci siamo vomitati addosso.
Dovrei essere una stella
per essere luce.

Incerto

Prima che il sole
declini la sua offerta
smetterò le mie difficoltà
per riprenderle solo
quando lui non mi vedrà.
Ho paura anche a pensarti,
elaboro già le distanze
che nei miei scenari abbondano
come la visione di chiuse stanze.
Le mie vene-arterie vuotate
la voglia di chiudermi sul mio stomaco
per riuscire davvero a sparire
e smettere di pensare
che mi piacerebbe averti qui,
ma troppi anni ci separano
dall'idea che a volte da sapore
di triste rassegnazione.
Voglio smettere di dare peso
alle parole che sussurro qui disteso
voglio smettere di farti pesare
il perpetuo groviglio del sognare.
Ora con mille paure
che le carni mi trapassano
sarei voluto non esistere
o al massimo
di te amare l'idea,
nel mio buio,
senza vie di scampo.

Schiuma

Una sigaretta nella schiuma
mi affogo, le bolle nel naso
risanando il devasto
che circondo,
nervi nelle nevi
pensando a tragitti brevi.
Con una bracciata
raggiungo i bordi
nella schiuma
guardami come puoi
germoglia tra splendore
che racchiuderai,
delizie per i sensi
saprò quello che pensi.
Sloga gli arti
per un caldo abbraccio,
quanto è durato
per farci andare oltre
dove ci rideremo forse
in faccia per la noia,
dove forse avremo sognanti realtà
nel posto che dobbiamo,
nell'ipotesi qualsiasi
che non ci porremo
e in qualsiasi questo trovarci
senza pensiero di paura
così, galleggiando nella schiuma.

lunedì 2 gennaio 2012

Ad Un Amico

Sento quelle canzoni
mi trasporto dentro te, lontano
non capisco quelle impazienze
non le vorrò capire
quando tornerai
dalla tua cura-prigione
io ti amerò ancora
ma non ti capirò
e ti abbraccio tutti i giorni,
cerco di risorgere
per tutti e due lo faccio
portando un pò di sole
nella reincarnazione,
sei un bel pensiero
sei profondo come il pozzo nero
dal quale non volevi uscire
ma che illuminerai per sempre
con la tua mente sognante
e io vorrò quello che vorrai
anche se non dovessi essere
in quello che sarà il tuo piano,
aspetto che torni
davanti a quest'alba
fumo un'altra sigaretta
sognando di vedere il prossimo
sollevarsi del caldo astro
all'orizzonte insieme a te