giovedì 17 novembre 2011

Deliri di Soggetti Confusi Atto I°

La tua bellezza insensata
e non ho nemmeno la voglia
di guardarti negli occhi per perdermi
per ritrovare in loro il piacere
ho cancellato i gesti
inutili da ricordare perchè irripetibili
e la danza dei pesci qua sotto
e lo sfruttare il vento dei gabbiani
è privo di senso
mangiare, avere i soldi necessari per farlo
non serve a nessuno
mentre questo sole nuovo declina
chiamandomi verso la terra ferma,
lo scoppio di sensazioni deliranti,
vorrei pormi freno
essere nuovamente luce fioca
per non osservare i contorni
contorti spasmi producono corpuscoli
polverosi che aspettano
il muoversi del vento
il calore di un letto
le tue braccia e la tua saliva
le necessità di avere altro e di più
le chiese vuote riempite da presenze di dei
la luna che spazza via le maree
alte e facili da far sparire
quando lei risuona
portare con me nuove malattie
accelerarne il cammino
per giungere all'altro amore,
fumi di crociere che partono per il viaggio
hanno bisogno di essere incendi
hanno il nostro stesso bisogno
l'esplodere in un attimo
di antichi residui organici e putridi,
annientiamo il peso dei pensieri e il discuterne
nuovamente verso l'inconclusione,
tuffi di corpi immobili
freddati dalle non-spinte ricevute
di nuovo perdere e ancora raccattare
quel poco nel mondo rimasto
per perdere di nuovo,
l'acqua non è mai stata così ferma,
desideri di corpi al forno allora
di costruzione di templi
vomitare su tutto questo quello che
abbiamo perso
l'odore del mare nella nostra finitudine
la morte delle mie emozioni
flussi di coscienze sporcate lungo i cammini
parole incomprensibili generano risa
attorno ai fuochi oppressi
alle sempre poche spiegazioni non dovute
al tuo nuovo risorgere senza spiriti santi
al nostro nuovo rallentare tutto questo
smettere di parlare di tutto questo
per non perdere il tramonto al porto

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